EMERGENZA CORONAVIRUS

CORONAVIRUS, FATTI E FAKE NEWS

Anche in questo decimo aggiornamento settimanale forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, che invito a consultare all’indirizzo https://www.protezionecivile.fvg.it/it/la-protezione-civile/eventi/informazione-coronavirus.

Per chi lo desiderasse, giovedì 7 maggio, il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 20.45. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

IL FUMO PROTEGGE DAL CORONA?

Sembrerebbe una fake news, ma si tratta di una pubblicazione medica francese che a una prima analisi ha evidenziato che i fumatori si ammalano di meno. È possibile che la nicotina o uno dei 200 veleni contenuti nella sigaretta siano deleteri anche per il virus. Prolungando l’osservazione, i colleghi francesi hanno però visto che questo vantaggio iniziale si riduceva e addirittura peggiorava rispetto ai non fumatori, com’era da attendersi. Lo stesso era successo anni fa quando alcuni ricercatori avevano dimostrato che il calore del fumo scioglieva il catarro e migliorava il respiro, dimenticando tutti i problemi negativi del fumo, tanto che diversi ricercatori sono stati radiati dalle società mediche.

QUAL È LA DIFFERENZA TRA PLASMA E VACCINO?

Il plasma è la parte liquida del sangue, che nei pazienti guariti contiene gli anticorpi contro il Corona. In media da una unità di sangue si estraggono 2 trattamenti. Questa terapia va somministrata non appena il pziente peggiora, non come estremo rimedio, quando il danno è troppo diffuso e dipende anche dalle nostre difese e non solo dal virus. Nei prossimi giorni dovremmo avere i risultati delle sperimentazioni in corso a Pavia e a Mantova, ma i risultati, come in altre malattie curate con questa terapia, sembrano buoni. Il vaccino è invece un trattamento preventivo, che stimola la produzione dei propri anticorpi, che permangono nell’organismo, diversamente dalla somministrazione del plasma, che risolve il problema urgente e funziona finchè gli anticorpi ricavati dal donatore non vengono degradati.

SENTO PARERI CONTRASTANTI SULL’IMMUNITÀ DI GREGGE.

L’immunità di gregge è la capacità di un gruppo di resistere a un’infezione e può essere merito di un vaccino o del fatto che la maggior parte degli individui di un gruppo, almeno il 70%, produce degli anticorpi e limita la diffusione della malattia. I soggetti immuni, cioè che hanno prodotto anticorpi, proteggono anche chi non ha anticorpi, o perché non li produce (per es. per una deficit delle difese immunitarie) o perché non è stato ancora infettato.

PERCHÈ SI PARLA TANTO DEL “CASO ORTISEI”?

La località gardenese è balzata agli onori delle cronache perché, secondo uno studio eseguito ancora a metà aprile con un test rapido sul sangue, il 50% dei residenti ha dimostrato di essere stata infettata dal virus e di aver fabbricato anticorpi. Il test è stato messo a disposizione da un albergatore del luogo e condotto da un medico gardenese che in precedenza era stato ricoverato a causa del Corona. La spiegazione è data dal fatto che Ortisei è molto frequentata dai lombardi, specie per il carnevale, i quali hanno diffuso il virus nella popolazione. È probabile che alla data odierna si sia raggiunta l’immunità di gregge, cioè almeno il 70% della popolazione ha fabbricato anticorpi e renda impossibile la circolazione del virus. Perché questo non è successo in altre aree? Giocano a favore di Ortisei la scarsità della densità abitativa, il fatto che gli anziani non vengano aggregati in strutture, che l’aria non sia inquinata.

ESISTE LA REINFEZIONE DA CORONA?

Dopo che i colleghi coreani avevano segnalato la presenza di reinfezione, ora è arrivata una smentita, e quelle che erano state etichettate come ricadute sono dovute a un limite del test che cerca le particelle del materiale genetico del virus e non discrimina tra frammenti genetici del virus attivo da quelli inattivi. Questo dato è molto importante perché aveva frenato l’ottimismo sulla cura dei pazienti.

HO SENTITO CHE SI STA CERCANDO IL CORONAVIRUS NELLA FOGNATURA. CHE SENSO HA?

Il senso è quello di capire, in modo rapido ed economico, se e quanto il virus circoli nella popolazione. Lo stesso si fa per il consumo di droga, cercando i metaboliti degli oppiacei negli scarichi fognari. Il dosaggio ci dà un’idea del peso reale della malattia, soprattutto confrontando i dati in date diverse.

IL CONDIZIONATORE PUO’ TRASMETTERE IL VIRUS?

Il Corona non si trasmette con l’aria, però le goccioline respiratorie (quando si parla, si tossisce o si starnutisce) possono essere trasportate più lontano se la persona infetta si trova sotto il getto del condizionatore. Una pubblicazione medica cinese sta facendo il giro del mondo perché ha evidenziato che un commensale cinese ne ha infettati altri non solo del tavolo vicino, ma anche di uno più lontano, che si trovava nella direzione del flusso d’aria del condizionatore.

HA SENSO PENSARE A UN VACCINO QUANDO IL VIRUS HA GIÀ DIMOSTRATO DI CONTINUARE A MUTARE?

La domanda è giusta e per questo i vari gruppi di ricerca (circa 160 nel mondo) stanno puntando a un vaccino che colpisca alcune componenti che non possono mutare, altrimenti il virus non potrebbe riprodursi. Per esempio si sta lavorando a una proteina che si attacca alle cellule respiratorie e che non sembra mutare. Bisogna anche ricordare che il virus dell’influenza ogni anno muta, eppure il vaccino, che è quello dell’anno precedente, è protettivo lo stesso, perché ogni virus, anche se mutato, ha delle componenti comuni.

IL CORONA HA PORTATO A UN CALO DEGLI INFARTI?

Come sempre, in medicina – ma anche nelle altre scienze- i dati vanno ben studiati. Si è assistito a una diminuzione delle pratiche urgenti, come l’angioplastica, cioè alla riparazione del danno alle coronarie. Si è data una spiegazione: minor stress lavorativo, minori crisi ipertensive, calo del fumo e dell’alcol, dieta più equilibrata. A una valutazione più attenta si è visto poi che la mortalità per infarto è invece aumentata. La spiegazione sarebbe data dal fatto che vi è un minor ricorso alle strutture urgenti per paura dell’infezione ma poi i pazienti presentano delle lesioni più gravi, a causa del ritardo nell’intervento.

CON LA RIPRESA DEL TRAFFICO, COSA SI PUO’ FARE PER LIMITARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS?

Poiché si dovranno limitare i viaggi con il trasporto pubblico e un maggior ricorso alle auto farebbe schizzare di nuovo l’inquinamento atmosferico, in diversi Paesi si sta aumentando l’uso della bicicletta: a Vienna si sono aperte nuove corsie per le bici, a Londra in piena emergenza Covid 19 le compagnie di bike sharing hanno lavorato d’accordo con il sistema sanitario nazionale per fornire bici agli operatori sanitari, così da evitare i mezzi pubblici e impedire contagi. Questa potrebbe essere una scelta utile anche in Italia, per mantenere l’aria pulita, contenere altri possibili contagi e fare attività fisica.