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Semaforo rosso al Coronavirus?

Proseguiamo con i nostri aggiornamenti settimanali sul Coronavirus, rispondendo alle domande che ci arrivano. Cercheremo di usare dei termini semplici, evitando il più possibile quelli medici. Per comodità manteniamo la dizione di Coronavirus, anche se quella scientifica sarebbe Covid19. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare.

Per chi lo desiderasse, giovedì 8 ottobre, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del Coronavirus. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

COS’È IL COVID-SEMAFORO?

n Austria, all’ingresso di vari paesi sono stati installati dei semafori che segnalano la presenza di casi di Corona: per più di 10 casi/10.000 abitanti compare il rosso, fra 5-10 l’arancione, tra 1-5 il giallo, con 1 l’azzurro, con 0 il verde. Per quanto riguarda i distretti a noi più vicini, Hermagor e Villaco sono arancio, gli altri sono verdi. Considerando tutta l’Austria, nessun distretto è rosso, pochi sono arancio, la maggior parte è giallo o verde. Lo scopo del semaforo è di allertare la popolazione sulle misure preventive quando arrivano in un paese. I “Corona-semafori” sono stati posizionati anche all’ingresso delle scuole per aggiornare i genitori sullo stato delle infezioni.

COS’È IL BABY TAMPONE?

Si tratta di un nuovo tampone che non fa male e che non richiede di andare a fondo quando viene eseguito, per cui trova particolare indicazione nei bambini, specialmente nelle classi con casi positivi. In pratica, lo stecco del tampone è più corto e va infilato per un paio di cm nel naso, come mettersi le dita in esso. La procedura, inventata da una start-up americana è già stata autorizzata dall’ente americano sui farmaci (FDA) e nei bambini più grandi e negli adulti può essere eseguito da soli, diminuendo così paure e dolori. Il tampone viene poi processato da uno strumento e in 10 minuti si ha la risposta.

QUALI SONO I SINTOMI SCIENTIFICAMENTE PROVATI CHE FANNO SOSPETTARE L’INFEZIONE DA CORONA?

Ormai l’esperienza scientifica è abbondante e vanno valorizzati i seguenti sintomi e segni: febbre superiore a 37.5° C; tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria; vomito ripetuto con malessere generale; 3 o più scariche di diarrea; perdita di gusto e olfatto in assenza di raffreddore; intenso mal di testa. Se almeno uno di questi sintomi è positivo non bisogna andare a scuola o al lavoro e contattare il pediatra o il proprio medico, il quale valuterà se effettuare il tampone. Naturalmente tutti questi sintomi hanno maggior valore se si è venuti a contatto con un caso di Corona.

CHE COMPORTAMENTO BISOGNA TENERE PER I BAMBINI CON SOSPETTA INFEZIONE?

Se ci sono sintomi e segni compatibili con l’infezione da Corona (vedi sopra), contattare il pediatra, il quale deciderà se effettuare il tampone. Se il tampone è negativo, il curante o chi lo ha effettuato rilascia un certificato; se invece è positivo, il bambino deve restare in quarantena domiciliare e non può rientrare in comunità finché non viene rilasciato un attestato dal medico o da chi ha effettuato l’esame, in genere dopo due tampone negativi.

IN CASO DI SINTOMI RESPIRATORI LIEVI CHE COMPORTAMENTO ADOTTARE?

Se siamo in presenza di raffreddore senza febbre e/o altri sintomi (mal di testa lieve, dolori lievi aspecifici) la probabilità di infezione da Corona è bassa, per cui se si tratta di un adulto non occorre far nulla, si tratta di un bambino basta che i genitori compilino la normale giustificazione di assenza da scuola. Naturalmente è sempre meglio se si è valutati dal proprio curante.

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA INFLUENZA E CORONA?

Si tratta di due virus respiratori, che si trasmettono con la stessa modalità. La differenza essenziale è nella rapidità del peggioramento dei sintomi: mentre nell’influenza questa evoluzione è rara e lenta, nel Corona è più frequente e rapida. Può succedere che un paziente peggiori anche in poche ore e il sintomo più eclatante è la difficoltà di respiro, con incapacità di ossigenare bene il sangue, che può essere misurata con un ossimetro e di solito va sotto al 90%.

QUAL È LA SITUAZIONE ATTUALE DELL’INFEZIONE DA CORONA NEI BAMBINI?

 Abbiamo già visto che per una serie di motivi (immunità innata, ombrello anticorpale prodotto da altri Corona, maggior numero di linfociti) i bambini si ammalano di meno degli adulti. Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute la fascia 0-18 anni ha contribuito con il 2% degli infetti, per gran parte asintomatici, con una mortalità dello 0,5%, contro il 14% della popolazione generale. I bambini più a rischio sono quelli con meno di 1 anno, che vengono ricoverati nel 36% dei casi. I sintomi più comuni sono febbre, difficoltà respiratoria, tosse e raffreddore, vomito e diarrea.

COME MAI LE GOCCIOLINE RESPIRATORIE PIÙ GROSSE SONO PIÙ PERICOLOSE DI QUELLE PICCOLE? NON DOVREBBE ESSERE IL CONTRARIO?

Quando starnutiamo, tossiamo o anche parliamo, le goccioline (droplets) tendono a diventare più piccole man mano che cadono, a causa dell’evaporazione; il tempo di caduta a terra è di circa di 10-12 minuti. Mentre le particelle più piccole restano sospese nell’aria, quelle più grandi cadono a terra o si depositano sulle superfici, come tavoli e scrivanie e contengono una maggiore quantità di virus. Ecco perché è importante igienizzare non solo le mani, ma anche le superfici e se possibile i pavimenti.

È POSSIBILE UTILIZZARE GLI ANTICORPI DEI GUARITI PER CURARE GLI AMMALATI DI CORONA?

Il siero dei guariti viene già usato quando altri farmaci hanno fallito; ancor meglio sarebbe iniettare gli anticorpi neutralizzanti che sono stati isolati recentemente a Milano e negli USA e che darebbero una protezione più specifica e più rapida. Anche il vaccino produce anticorpi, ma la loro sintesi è più lenta, per cui in caso di urgenza gli anticorpi potrebbero fare la differenza.