COSE - COmitato Studio Elettrosmog
Finalmente possiamo fornire i risultati dello
studio che ha coinvolto sette scuole elementari di Udine. Gli alunni coinvolti
sono stati 200, di 123 sono stati valutate con metodo statistico-medico le
correlazioni tra sintomi, livelli di elettromagnetismo mediante un registratore
fisso posizionato nelle aule e un sensore che i bambini indossavano per due
giorni, a casa e a scuola. Lo studio è stato complicato dalla difficoltà di
riconoscere le molteplici fonti che coesistono e interferiscono tra di loro per
le diverse frequenze emesse da ognuna. Ottima, come nei precedenti nostri studi
la collaborazione di bambini e genitori, che hanno compilato con rigore i
questionari.
In sintesi, l’ottanta per cento dei bambini è
esposto ad almeno 3 fonti elettromagnetiche; il cellulare viene utilizzato dal
52% dei bambini di I-III e dal 67% degli alunni di IV-V elementare. Il Wifi è
presente nel 90% delle case. La percentuale di bambini con sintomi
potenzialmente causati dall’elettromagnetismo è stata del 70% per stanchezza
cronica, 46% cefalea, 50% difficoltà a concentrarsi, 30% ansia. La percentuale
di questi sintomi aumenta all’aumentare delle fonti elettromagnetiche con una
relazione statisticamente significativa (cioè non legata al caso). Un altro
dato interessante è che i genitori non sono informati su quali siano le fonti
d’inquinamento e sui possibili loro effetti sulla salute.
Come nei nostri precedenti studi sull’inquinamento atmosferico (HESE ed HESE INT dell’ UE e CCM del Ministero della Salute) abbiamo visto che è essenziale eseguire studi locali, con coinvolgimento diretto della popolazione, in modo da diminuire dubbi e paure, spesso derivanti da spot giornalistici o da ricerche eseguite in realtà molto diverse dalle nostre, sia culturalmente sia geograficamente.