ATTIVITÀ SOCIALI


 
Gita in Val Canale 2009

Alla scoperta del vero cuore dell'Europa, a pochi decine di chilometri da casa nostra. La gita sociale di domenica 11 ottobre ha avuto infatti come meta quello che si può ritenere senza dubbio uno dei più significativi punti nevralgici dell'Europa, dal punto di vista culturale prima che politico. La Val Canale (Kanaltaler in tedesco e Kanalska Dolina in sloveno) è infatti un luogo dove le tre principali stirpi europee, ossia quella tedesca, slava e latina si incontrano fin dai tempi più remoti dando vita a quella varietà culturale (e a riguardo non va dimenticata la presenza della variante romanza del friulano) da sempre capace di allargare gli orizzonti ed aprire le mentalità. Un incontro tra popolazioni che adesso e in passato è stato pacifico, ma che nella storia ha dovuto affrontare anche dei momenti piuttosto bui, come all'epoca dei nazionalismi quando gli accordi fra Hitler e Mussolini privarono la valle di gran parte della sua componente tedesca, portando inevitabilmente ad un impoverimento sia dal punto di vista culturale che da quello economico.

La nostra gita ci ha comunque permesso di apprezzare come le diversità presenti sul territorio siano ritornate ad essere un punto di forza nel rinnovato spirito europeo. I rinati gruppi culturali tedesco (Kanaltalerverein) e sloveno (Planika) propongono ricerche e mostre sulla vita della valle, puntando sulle affascinanti peculiarità. Durante la gita abbiamo visitato Malborghetto (Naborjet, Malborghet) , che 200 anni fa fu teatro di un'aspra battaglia tra le truppe napoleoniche e austriache, testimoniata dal monumento a Federico Hensel, eretto nel 1847 a ricordo dell'eroico capitano che per tre giorni difese il forte di Malborghetto dall'esercito di Napoleone. L'edificio di maggior pregio è il Palazzo Veneziano del XVII secolo, che ospita un museo etnografico allestendo anche delle mostre a cui abbiamo preso parte. Nella parrocchiale di Santa Maria abbiamo ammirato affreschi tardogotici e belle lapidi figurate del cinque-seicento, opera di maestranze austriache. A Tarvisio (Trbiž, Tarvis) abbiamo visto il monumento agli Ussari, anch’esso testimonianza delle battaglie di due secoli fa e abbiamo ammirato l’orrido dello Slizza, che si getta nella Gail e quindi nel Mar Nero. Nella chiesetta di S.Nicolò a Coccau (Kokovo, Goggau) abbiamo osservato affreschi trecenteschi di scuola tedesca-austriaca. A Camporosso (Saifnitz, Żabnice, traduzione sbagliata di "campo dei rospi"), spartiacque tra Adriatico e Mar Nero, abbiamo apprezzato la pieve di S.Egidio con l'altare maggiore del 1704 in marmi policromi e affreschi (Flagellazione e Crocefissione) di Tommaso da Villaco (fine sec. XV).

Al di là della bellezza dei luoghi però è stato importante anche e soprattutto l'incontro con le comunità tedesche e slovene, a sottolineare l'importanza della condivisione di valori fra popoli e culture diversi. Una diversità ed un incontro che danno i loro frutti anche in cucina, come abbiamo potuto verificare nel pranzo tipico-tradizionale comprendente gnocchi di farina con la sasaka, stinco affumicato, crauti, patate lesse e kipfel. Una scorpacciata quindi, non solo in senso culturale ma anche letteralmente...

Vedi le foto della gita in Val Canale

 


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