STUDI E RICERCHE


 

 

PROGETTO HESE (Health Effect of School Environment)

Progetto dell’Unione Europea su inquinamento nelle scuole

La patologia respiratoria nel bambino
Perché il bambino è così predisposto a questi problemi?
Il problema dell’inquinamento
Il progetto europeo
Obiettivi dello studio
Risultati attesi dallo studio
Le scuole di Udine
Le foto delle scuole di Udine

 

La patologia respiratoria nel bambino

La patologia respiratoria è la più frequente nell’infanzia, sia nei paesi sviluppati, sia nel terzo mondo  e si calcola che costituisca fino al 50% di tutta la patologia al di sotto dei 5 anni, sia a livello di pediatria del territorio, sia a livello ospedaliero. L’incidenza è massima nei primi due anni di vita, quando possono essere considerate “normali” anche 7 –8  episodi acuti per anno, per scendere poi progressivamente con l’età, fino a 4-6 per anno dai 3 ai 5 anni e a 2-3  in seguito. Nella grande maggioranza dei casi i soggetti colpiti sono bambini senza alcuna patologia di fondo, nei quali manca cioè qualsiasi fattore predisponente capace di favorire l’insorgere della patologia respiratoria. Solo in un piccolo numero di bambini il ripetersi delle infezioni delle vie aeree è causato da un deficit sottostante delle difese.

Per fare un esempio pratico, nella nostra Regione probabilmente vengono visti ogni anno dai 30 ai 40.000 bambini per problemi respiratori.

 

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Perché il bambino è così predisposto a questi problemi?

Perché egli presenta alcuni fattori favorenti, come quelli anatomici (tuba di Eustachio -il condotto che mette in comunicazione orecchio e gola- orizzontale, che trattiene le secrezioni dell’orecchio; vie aeree superiori più brevi, con maggiore facilità all’estensione dell’infezione ai bronchi; laringe più alto, di minore ampiezza, maggiore lassità della mucosa; ridotto calibro dei bronchi) e quelli legati alle difese immunitarie ( sistema immunitario meno efficiente, minore presenza dei fattori di difesa sulle mucose respiratorie).

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Il problema dell’inquinamento

L’inquinamento comporta nell’uomo una vasta gamma di conseguenze negative, che si riflettono principalmente a livello polmonare, dato lo stretto contatto tra sistema respiratorio e ambiente: ogni giorno una persona scambia 10.000-15.000 litri d’aria.

Il bambino corre e salta in casa, aumentando l'inalazione di allergeni e d’inquinanti che, con l’adozione di misure per il risparmio energetico e il conseguente minor ricambio d’aria (riscaldamento centralizzato, doppi vetri, coibentazione di solai e pavimenti), sono aumentati di molto nelle nostre abitazioni. Il bambino, inoltre, è esposto al fumo passivo dei familiari, passa più tempo all’aperto, spesso facendo attività fisica, aumentando così gli scambi polmonari e il rischio di inalare inquinanti.

Le vie aeree del bambino hanno diametri minori e l’infiammazione che nell’adulto provoca solo un lieve effetto, nel bambino piccolo può dare un’ostruzione significativa. Inoltre i bambini hanno, in rapporto alle loro dimensioni, un maggiore fabbisogno di ossigeno, per cui respirano più rapidamente e inalano per ogni Kg di peso corporeo più elementi inquinanti.

L’esistenza di un rapporto fra inquinamento ambientale e patologia respiratoria è ben codificata. Le soglie di qualità dell'aria che ci proteggono da improvvisi aumenti della patologia respiratoria non evitano però la patologia più subdola, consistente in un'infiammazione cronica delle vie aeree.

Nelle nostre città sono correntemente raggiunte quelle concentrazioni di inquinanti che la letteratura medica ha già correlato con un aumento significativo della patologia respiratoria.

Quando gli inquinanti superano i livelli accettabili per la mucosa delle vie aeree, scatta una risposta difensiva che consiste in una maggiore produzione di muco bronchiale, più denso e più viscoso del normale. Questo fenomeno, inizialmente difensivo, finisce per divenire controproducente, poiché porta a una diminuzione della depurazione del muco bronchiale e a una conseguente minore rimozione di inquinanti, germi e allergeni.

 

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Il progetto europeo

Questo progetto, al quale partecipano ricercatori di 7 stati membri e, come unici pediatri, quelli del Servizio di Allergo-Pneumologia della Clinica Pediatrica dell’Università di Udine, prevede la valutazione dell’inquinamento nelle scuole. La Commissione Sanitaria dell’Unione Europea ha voluto puntare su questa indagine - molto costosa perché utilizzerà apparecchi d’avanguardia, costruiti su misura per lo studio - perché i bambini passano gran parte del loro tempo a scuola e perché si è visto che le scuole hanno spesso elevati livelli di inquinanti perché non vengono, a differenza delle abitazioni private, pulite a fondo, la ventilazione non è ottimale e la manutenzione non sempre fatte a dovere. Studi precedenti, specialmente di ricercatori del Nord Europa, hanno evidenziato elevati valori di inquinanti, specialmente composti volatili organici (VOC), allergeni e muffe.

L’inquinamento nelle case e negli edifici pubblici – il cosiddetto inquinamento  indoor – è particolarmente rischioso per le persone affette da asma, allergia e iperreattività delle vie aeree e , dato il lungo periodo di tempo trascorso all’interno delle case e degli edifici, non meno rischioso di quello esterno, detto outdoor.

Si tratta di uno studio osservazionale/epidemiologico, il cui scopo principale è quello di valutare gli effetti sulla salute dell’ambiente scolastico ed in particolare valutare l’impatto degli inquinanti indoor e outdoor nella scuola sulla prevalenza di malattie respiratorie e sulla funzionalità respiratoria.

Dati americani evidenziano come l’inquinamento indoor nelle scuole sia responsabile di un aumento ed un aggravamento delle malattie respiratorie. Ciò ha portato numerose organizzazioni americane tra cui l’Environmental Protection Agency negli Stati Uniti a promuovere progetti atti a migliorare la qualità dell’aria indoor nelle scuole. Una recente pubblicazione della “European Federation of Asthma and Allergy Association” ha evidenziato come i dati presenti in letteratura sull’argomento ed i programmi vigenti in Europa siano assai scarsi. Il nostro obiettivo è quello di  ottenere dati confrontabili sulla qualità dell’aria nelle scuole di diversi Stati dell’Unione Europea al fine di uniformare le regolamentazioni europee, dimostrare la relazione tra condizioni ambientali in ambiente scolastico e diversi parametri clinici ed infine indurre le autorità locali ad interventi di salvaguardia della qualità dell’aria indoor.

Lo studio è sponsorizzato dalla Commissione Europea della Health & Consumer Protection Directorate-General (Lussemburgo). 

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Obiettivi dello studio

 

 

Lo studio ha un’importanza rilevante per la comunità .Nelle scuole primarie e secondarie in Europa, ci sono più di 71 milioni di studenti e quasi 4,5 milioni di insegnanti.  I Centri di studio coinvolti coprono un rappresentativo campione europeo, andando dalla Scandinavia all’Italia. L’interazione tra i gruppi consentirà uno scambio significativo di informazioni e tecnologie. Inoltre l’uniformità delle metodologie impiegate consentirà l’introduzione di regolamentazioni comuni europee.

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Risultati attesi dallo studio

1.     ottenere un protocollo comune per la valutazione dell’inquinamento indoor e outdoor nelle scuole europee

2.     ottenere dati confrontabili sulla qualità dell’aria nelle scuole da un campione europeo rappresentativo

3.     ottenere nuove conoscenze sull’associazione tra condizioni ambientali nelle scuole e parametri clinico-laboratoristici sullo stato del sistema respiratorio

4.     sensibilizzare gli operatori scolastici, le famiglie, gli operatori sanitari e gli organi pubblici e le amministrazioni locali  sulla necessità di valutare, migliorare e mantenere un ambiente scolastico salutare.  

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Le scuole di Udine

Verranno scelte 4 scuole elementari di Udine, 2 in zone inquinate e 2 in zone più salubri, 2 a tempo pieno e 2 a tempo parziale  e in 2 classi, di ciascuna, dopo una valutazione delle risposte a un questionario, verranno scelti a caso 5 alunni che verranno monitorizzati per alcuni mesi – dopo consenso da parte dei genitori - sul piano clinico e su quello delle prove del respiro. Si sceglieranno bambini di 9-10 anni di età.

Per ciascuna scuola verranno eseguite le seguenti indagini:

1.     questionario su sintomi respiratori nei bambini e nel personale

2.     questionario sulle caratteristiche ambientali della scuola

3.     misure ambientali, ispezione della costruzione

 

Per misurare l’inquinamento in- e outdoor verranno eseguite le seguenti indagini:

1.     Prelievo con pompa di aspirazione (2 l/min per 4 ore) all’interno di 2 classi in ciascuna scuola ed all’esterno di ciascuna scuola e campionamento dell’aria per la ricerca di microrganismi

2.     Prelievo con pompa di aspirazione (2 l/min per 4 ore) all’interno di 2 classi in ciascuna scuola ed all’esterno di ciascuna scuola e campionamento dell’aria per la ricerca di formaldeide e VOC

3.     Rilevamento della temperatura, umidità relativa e CO2 della durata di circa 4 ore 1 volta al giorno (necessari strumenti 3 Q-track)

4.     campionamento statico dell’aria per la ricerca di formaldeide (campionatore SKC), ozono (campionatore IVL), NO2 (campionatore IVL) e VOC (campionatore IVL)

5.     Volume della classe

6.     Raccolta della polvere con aspirapolvere e “petridish” alla fine delle lezioni e prima delle pulizie per la determinazione di allergeni

 

Cinque bambini di età compresa dai 9 ai 10 anni verranno selezionati in modo casuale da ciascuna classe reclutata nello studio. Dopo aver proposto lo studio ed aver ottenuto il consenso informato scritto da parte dei genitori verranno eseguite ad ognuno dei 5 bambini le seguenti indagini:

·         Anamnesi accurata

·         Esame obiettivo

·         Prick tests per la comuni allergie

·         Spirometria basale e dopo broncodilatatore

·         Misurazione dell’ossido nitrico esalato

·         Raccolta del respiro condensato, con misurazione di Il-1 e pH

·         Rinometria acustica

·         Misura del tempo di rottura del film lacrimale dopo ammiccamento

·         Tempo di perdita della visione distinta

·         Lavaggio nasale instillando 5ml di soluzione fisiologica in ciascuna narice. Dopo circa 30 sec il bambino è invitato a soffiare dolcemente e lentamente in modo da consentire la raccolta del materiale che verrà campionato per la ricerca di IL-1b, IL-5, urea, urati, albumina e per la conta delle cellule

 

In ogni classe verranno messi degli apparecchi che filtreranno l’aria, dopo di che i filtri saranno esaminati in alcuni laboratori attrezzati in Svezia e in Danimarca e si correleranno i dati clinici con quelli degli inquinanti.

In particolare verranno rilevati:

 

- per la parte clinica:

 

- per la parte laboratoristica:

 

  

È questa un’opportunità unica per la città di Udine, perché altrimenti queste indagini non verrebbero mai eseguite con i limitati  mezzi che abbiamo a disposizione e inoltre sarà molto utile il confronto con le altre realtà europee.

 

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Le foto delle scuole di Udine

I medici del servizio di Allergo-Pneumologia della Clinica Pediatrica dell'Università di Udine eseguono alcune prove del respiro e dell'allergia ai bambini di una scuola di Udine. I risultati di gran parte delle prove sono stati consegnati ai bambini e alle loro famiglie il 3 giugno 2004, mentre quelle riguardanti la presenza degli allergeni (pollini, acari, muffe, batteri) e degli inquinanti, in corso di elaborazione da parte delle equipe di Aarhaus (Danimarca) e di Uppsala (Svezia), verranno consegnate in settembre durante una riunione nella quale verranno spiegati i risultati ottenuti e il confronto con gli altri paesi dell'Unione Europea. E' stato motivo di soddisfazione constatare che l'equipe friulana è stata l'unica, tra quelle partecipanti, a rispettare i tempi previsti dalla Commissione Europea della Salute e a riuscire ad eseguire tutte le indagini programmate.

Spirometria in una scuola di Udine

Test del film lacrimale

Test dell’ammicamento

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