EMERGENZA CORONAVIRUS

Coronavirus, liquirizia, olio d’oliva e gruppi sanguigni

Proseguiamo con i nostri aggiornamenti settimanali sul Coronavirus, rispondendo alle domande che ci arrivano. Cercheremo di usare dei termini semplici, evitando il più possibile quelli medici. Per comodità manteniamo la dizione di Coronavirus, anche se quella scientifica sarebbe Covid19. Ricordiamo come sempre che il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale.

Per chi lo desiderasse, giovedì 18 giugno, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

CI PUÒ ESSERE UN’INFEZIONE DA CORONAVIRUS SENZA FEBBRE?

Anche se la maggior parte degli infettati presenta febbre superiore a 37,5° C, ci possono essere degli ammalati senza febbre. Probabilmente quando le difese immunitarie sono basse i meccanismi che producono la febbre sono inattivi. In questi pazienti bisogna puntare di più su altri sintomi, come tosse persistente, difficoltà a respirare, colorazione scura di labbra e unghie, calo dell’olfatto e del gusto ed eseguire di più tamponi, test sierologici e radiografie

LIQUIRIZIA E OLIO DI OLIVA CONTRO IL CORONA?

Partendo dall’osservazione che gli acidi biliari prodotti nel nostro fegato limitano l’attacco del Corona alle cellule respiratorie, i ricercatori delle Università di Napoli e di Perugia hanno visto che queste stesse sostanze si trovano anche nella liquirizia e nell’olio di oliva e appartengono alla categoria dei terpeni, potenti antiossidanti che legano i bracci del Corona, impedendo che si attacchi alle cellule respiratorie. Questa potrebbe essere una delle spiegazioni per cui il Corona ha fatto meno danni al Sud, dove si fa maggior uso di olio d’oliva e di liquirizia

COSA C’ENTRANO I GRUPPI SANGUIGNI CON IL CORONA?

I gruppi sanguigni riflettono la nostra genetica, come siamo fatti e come sono fatte le nostre cellule, il tutto con dei test semplici, economici e molto diffusi nella popolazione. Due ricerche, cinese e americana, hanno evidenziato che chi possiede il gruppo sanguigno 0 ha minori possibilità di presentare forme gravi. A poca distanza di tempo una collaborazione scientifica italiana e spagnola ha dimostrato che chi ha il gruppo A ha maggiori rischi di avere una forma grave e di essere ventilato

SI È FATTA LUCE SULLE MUTAZIONI DEL CORONA?

Ad oggi conosciamo le mutazioni legate agli “spikes”, cioè agli aculei con cui il virus si attacca alle cellule respiratorie, a quelle della polimerasi, cioè un enzima con cui il virus assembla il suo codice genetico, scoperta da una Startup dell’area di ricerca di Trieste in collaborazione con l’Università americana di Baltimora e quella recentemente scoperta in Svezia, della quale si sa ancora poco. Sembra che ad oggi la somma delle mutazioni arrivi ad una trentina. Confrontando i dati dei Paesi che hanno attuato le misure restrittive di isolamento con quelli che non lo hanno fatto, si è visto che la frequenza delle mutazioni era più bassa nel primo gruppo

COME FUNZIONA IL VACCINO CHE USEREMO IN ITALIA?

Il vaccino deriva dalla collaborazione tra l’Università di Oxford, la casa farmaceutica Astra Zeneca e l’italiana IRBM. La rapidità con cui è stato predisposto il vaccino e la sua efficacia derivano dal fatto che il materiale genetico del Corona verrà trasportato da un adenovirus depotenziato (causa dei normali mal di gola). Gli anticorpi che produrremo bloccheranno l’ancoraggio del virus alle cellule respiratorie

SIAMO SICURI CHE IL VACCINO FUNZIONERÀ E NON CAUSERÀ PROBLEMI?

Dopo i test sulle scimmie, che hanno evidenziato un basso numero di effetti collaterali e la buona risposta anticorpale, si è passati ai test su 510 volontari sani, per verificare questi dati. S è poi passati alla sperimentazione vera e propria su 3.000 volontari ai quali è stato inoculato il vaccino e su altrettanti, i quali hanno assunto un placebo. A questo punto, constatata l’efficacia del vaccino e i rari effetti collaterali, si è passati alla fase in corso su 10.000 volontari. Se tutto andrà bene il vaccino potrebbe essere disponibile già a settembre/ottobre. Ribadisco che attualmente il vaccino è l’unico “farmaco” specifico per il Corona

CHI SARÀ VACCINATO?

Non si sa ancora con sicurezza, ma al momento sembra le stesse categorie di quello antinfluenzale: persone con malattie croniche, adulti oltre i 60 anni, personale sanitario, anche di sola assistenza agli anziani; inoltre bambini dopo i 6 mesi, per il rischio di infettare gli anziani. Non appena avremo i dati della sperimentazione in corso, si potrà approntare la scheda vaccinale. Prima del vaccino anti Corona, bisogna riprendere il discorso dell’antinfluenzale. Già a maggio il Ministero della Salute ha emanato la circolare con le indicazioni per la prossima campagna antinfluenzale, che sarà anticipata di almeno un mese. Come abbiamo sottolineato due settimane fa, l’antinfluenzale serve a diminuire il rischio di infezioni combinate e a riconoscere più facilmente gli ammalati di Corona

ABBIAMO DEI DATI CERTI SULL’INCIDENZA DEL CORONA NEI BAMBINI E NEI GIOVANI?

Finalmente sono stati pubblicati i dati sull’esame di 33.000 cartelle cliniche e si è visto che ci sono stati solo 4 morti nella fascia d’età 0-9 anni e nessuno tra 10 e 19 anni. Abbiamo già visto le ragioni di tali numeri: maggiore efficienza del sistema immunitario, maggiore attività di linfociti e monociti – gruppo di globuli bianchi che ci difende specialmente dai virus -, minore presenza di patologie croniche e minore presenza di recettori ACE sulle cellule respiratorie, ombrello protettivo offerto dagli altri Corona, che circolano più frequentemente nei bambini e nei giovani e che causano banali problemi respiratori. Secondo una ricerca svizzera sembra che la parete interna dei vasi sanguigni dei giovani, essendo più liscia, preservi dalla coagulazione disseminata, che è la causa principale dei danni al polmone e agli altri organi.