EMERGENZA CORONAVIRUS

10 RISPOSTE AL CORONAVIRUS

Continuiamo i nostri aggiornamenti settimanali con notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, curate dal dottor Mario Canciani e basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo come sempre di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Anche questo quinto report non vuole quindi sostituire in alcun modo il ruolo del curante, né le indicazioni ufficiali relative della sanità regionale, che invitiamo a consultare all’indirizzo https://www.protezionecivile.fvg.it/it/la-protezione-civile/eventi/informazione-coronavirus.

COME POSSO SAPERE SE I MIEI SINTOMI RESPIRATORI DIPENDONO DAL CORONAVIRUS?

Ormai abbiamo accumulato abbastanza informazioni per cercare di dare delle indicazioni. L’infezione da Corona o Covid- 19 inizia come una banale influenza ( raffreddore, tosse, malessere generale, febbre superiore a 37,5 °C), con alcune peculiarità:  calo del gusto e degli odori e congiuntivite, sintomi fortemente sospetti se non si è allergici. In seguito, in circa il 10% dei pazienti,  compare la  difficoltà respiratoria con respiro più frequente, difficoltà a salire le scale, colorazione scura di labbra e unghie. Se c’è la possibilità di usare un saturimetro, si vede che l’ossigeno nel sangue scende sotto il 95%, che è il limite inferiore della normalità.

COME FACCIO A DIFFERENZIARE UN’ INFEZIONE DA CORONA DA UN’ALLERGIA?

E’ il problema che assilla gli allergici, i quali possono presentare sintomi simili a quelli del Corona. Il criterio discriminante è la febbre, che di solito non è presente nelle allergie. Inoltre, negli asmatici la difficoltà respiratoria si accompagna a fischi sul torace e rispondono al broncodilatatore; la rinite allergica è acquosa, con starnuti ripetuti e si accompagna a congiuntivite; la congiuntivite è anch’essa acquosa, simile a lacrime e si accompagna alla rinite. Rinite e congiuntivite rispondono agli antistaminici, cosa che non succede per il Corona.

IN CASO DI SOSPETTA INFEZIONE DA CORONA COSA DEVO FARE? 

Chiamare il proprio medico o il pediatra ed esporre quanto sopra. Secondo le attuali disposizioni, sarà il curante a decidere se visitarvi, se tenervi sotto controllo con contatti telefonici, se chiamare il 112 per farvi fare il tampone e altre indagini ritenute utili. Non bisogna andare in ambulatorio senza aver avvisato telefonicamente o  recarsi al Pronto Soccorso.

A CHI VA FATTO IL TAMPONE PER LA RICERCA DEL VIRUS?

La strategia migliore sarebbe quella di fare i tamponi a tutta la popolazione, ma questo si scontra con le difficoltà legata agli enormi spiegamenti di personale e di mezzi necessari, per cui l’ OMS ha ribadito di eseguire il tampone alle persone con sintomi sospetti e al personale sanitario. Probabilmente la strategia migliore è quella scelta dalla Corea del Sud, dove si fanno i tamponi ai casi sospetti, a tutti i familiari e ai contatti con chi è risultato positivo. Tutti vengono sottoposti a tracciabilità tramite cellulare. Bisogna dire che il tampone può essere negativo nelle persone asintomatiche ma già infette e diventa sicuro dopo almeno 48 ore dalla comparsa dei sintomi respiratori.

PERCHE’ IL CORONA E’ COSI’ PERICOLOSO? 

Cercherò di rendere semplice un concetto che è un po’ complicato. Mentre la polmonite classica, batterica, interessa gli alveoli e di solito solo una parte del polmone (cosicché la parte restante del  polmone e  quello controlaterale possono compensare la zona interessata), il Corona interessa entrambi i polmoni e soprattutto il tessuto interstiziale, una specie di impalcatura del polmone dove corrono i vasi sanguigni e linfatici, per cui arriva meno sangue al polmone e quindi non si ossigena bene. Per compensare, l’organismo aumenta la pressione del sangue, con conseguente stravaso di liquidi e proteine dai vasi sanguigni, il che peggiora ancor di più il quadro. Nel terzo comunicato avevo messo anche delle radiografie  per far vedere la differenza tra polmonite classica e quella da Corona,  che potete rivedere sul sito www.associazionealpi.com

COLPA SOLO DEI PIPISTRELLI?

Il Corona infetta da tempo i pipistrelli, senza causare particolari problemi, perché a lungo andare c’è stato un adattamento reciproco. Secondo i colleghi cinesi il virus sembra essere arrivato all’ uomo attraverso il pangolino, un piccolo formichiere utilizzato nella medicina tradizionale cinese.

PERCHE’ SI PARLA TANTO DI FATTORE R0 (R zero)?

Anche qui cercherò di rendere semplice un concetto un po’ complicato, ma che serve a capire gran parte dei grafici che compaiono sui giornali o sul web. Per definire la contagiosità di una malattia, è stato introdotto questo parametro (R deriva da basic reproductive number) , che indica quante persone vengono contagiate da un persona infetta, anche se non ha sintomi. Più il numero è basso, meno la malattia è contagiosa e quando scende sotto a 1, la malattia ha esaurito la sua contagiosità. L’ R0 del corona inizialmente  era tra 2,8 e 3,2, cioè ogni contagiato anche se non ammalato può infettare circa 3 persone, ora sta scendendo progressivamente

QUANDO CI POTRA’ ESSERE IL RITORNO ALLA NORMALITA’?

Nello scorso comunicato ho riportato le proposte dei medici inglesi, che per fortuna sono differenti da quelle del loro governo. Ora parlerò della proposta tedesca, che dovrebbe partire a fine aprile e si baserà sul dosaggio nel sangue degli anticorpi contro il corona. Se questi saranno presenti, la persona potrà riprendere le normali attività, gli altri continueranno con le misure restrittive. Ricordo che l’80% delle persone supera l’infezione senza sintomi o con sintomi molto modesti, per cui in Germania potrebbero esserci diversi milioni di persone protette. Naturalmente queste sono delle proiezioni, che potranno essere confermate o meno dal progetto.

QUALI FARMACI ABBIAMO A DISPOSIZIONE?

Due settimane fa abbiamo parlato del remdesivir, che bloccherebbe la replicazione del virus e del tocilizumab, usato nella cura dell’artrite reumatoide e di altre malattie immunologiche. Oggi accenneremo all’idrossiclorochina, un antimalarico e all’ uso degli anticorpi  delle persone che sono guarite, che potrebbero essere iniettati nei pazienti ricoverati. L’avigan, un antinfluenzale in uso in Giappone, che sarebbe utile nelle fasi iniziali dell’infezione ma che è ancora in sperimentazione, probabilmente non serve. Tutti questi farmaci sono in corso di sperimentazione ma non sono risolutivi: l’ unica cura efficace sarà il vaccino, sul quale stanno lavorando una ventina di laboratori. Sembra che i più avanzati siano gli olandesi, che stavano già lavorando sul vaccino, ancor prima che comparisse la pandemia.

PERCHÉ’ QUESTA EPIDEMIA E’ PIU’ GRAVE DELLE PRECEDENTI DA CORONA (SARS E MERS)? 

Perché le precedenti erano diffuse solo da ammalati e non anche dai contagiati avevano minore capacità di propagazione, per cui hanno potuto essere delimitate più facilmente. L’ attuale Coronavirus Covi-19 ha già causato 10 volte il numero di casi della SARS in un quarto del tempo.