EMERGENZA CORONAVIRUS

CORONAVIRUS, C’È ANCORA MOLTO DA SCOPRIRE

Riprendiamo il nostro appuntamento settimanale sul Coronavirus Covid-19, cercando di rispondere in modo pratico e semplice alle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, che invito a consultare all’indirizzo https://www.protezionecivile.fvg.it/it/la-protezione-civile/eventi/informazione-coronavirus. Per chi lo desiderasse, ogni giovedi e per tutto il mese di aprile, il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 20.45. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

I DATI SUI BAMBINI STANNO CAMBIANDO?

Con il proseguire dell’epidemia si accumulano sempre più dati e si è visto che i bambini si ammalano come gli adulti, ma presentano meno sintomi e questi sono peculiari dell’età (v. sotto). Poiché la sintomatologia è più sfumata, possono infettare di più gli adulti e specialmente gli anziani, che sono più a rischio. Secondo una recente ricerca americana, per ogni bambino in terapia intensiva, ce ne sono 2.381 infetti, ciò vuol dire che hanno il virus ma non hanno sintomi o questi sono lievi. Riguardo ai ricoveri, il 30% ha meno di 2 anni, il 24% tra 2 e 11 anni, il 46% tra 12 e 17 anni.

HO SENTITO DI UNA MALATTIA DEL CUORE CHE COLPISCE I BAMBINI INFETTATI DAL CORONA.

Cercherò di rendere semplici alcuni concetti un po’ complicati. Oltre alle eruzioni cutanee delle dita delle mani e dei piedi, che abbiamo visto nell’ottavo comunicato, nei bambini ci sono sempre più segnalazioni di una vasculite, cioè un’infiammazione dei vasi sanguigni, che in certi casi può interessare le coronarie, predisponendo all’infarto. Si tratta della malattia di Kawasaki, che si presenta con febbre elevata per diversi giorni, aumento dei linfonodi, infiammazione delle congiuntive e delle labbra (mucosite), desquamazione della pelle delle mani e dei piedi. Specialmente in Lombardia, Piemonte e Liguria, si è visto un aumento di questa malattia, che in un mese ha raggiunto la frequenza di tutto l’anno. Una parte di questi bambini era positiva al Corona, per cui è partito uno studio per avere dati più completi. Dall’elaborazione dei primi dati italiani, si è visto che si tratta di tratta di una mal. di Kawasaki atipica e tende all’evoluzione verso una sindrome da attivazione macrofagica, in cui entra probabilmente in gioca una componente autoimmunitaria. Altra caratteristica è che i tamponi in alcuni casi erano negativi, mentre erano positivi i test sul sangue, indicando che potrebbe trattarsi di una complicanza tardiva della malattia, come i “geloni” alle mani e piedi.

NEI CASI GRAVI IL TAMPONE PUÒ RISULTARE NEGATIVO?

Anche se può sembrare strano, perché di solito più la malattia è evidente, più i test sono positivi, nel caso delle infezioni gravi da Corona, secondo uno studio cinese la negatività del tampone sale al 32%. La spiegazione sarebbe data dal fatto che in questi casi il virus si trova nel polmone e non nelle vie aeree superiori (naso e gola), come succede nei casi lievi e moderati.

COSA FARE SE IL TAMPONE È NEGATIVO MA VI È UN FORTE SOSPETTO DI COVBID-19?

In questi casi un comportamento suggerito è rappresentato dall’esecuzione dei test sul sangue, radiografia ed eventualmente TAC del polmone. Se questi sono indicativi, va eseguito il BAL (lavaggio broncoalveolare): in corso di broncoscopia si inietta del liquido nei bronchi, che poi viene aspirato ed esaminato. Con questa metodica, la percentuale di positività sale al 95%. Poiché si tratta di un esame invasivo (bisogna andare con un tubo flessibile nei bronchi), si può eseguire l’esame del catarro; in questo caso la positività scende al 72%, ma sempre molto più alta di quella del tampone. In base a una mia ricerca sulle polmoniti, fatta in collaborazione con i colleghi finlandesi di Tampere, avevo visto che stimolando la produzione di catarro con un aerosol particolare, la percentuale di positività saliva ulteriormente, raggiungendo quasi quella del BAL, evitando però il ricorso alla broncoscopia.

IL CORONA SE NE ANDRÀ?

È possibile che l’attuale Coronavirus (Covid-19) resti aggressivo per alcuni anni, per poi adattarsi, come è successo per gli altri Corona umani, che sono responsabili del 20-30% delle infezioni respiratorie e causare sintomi simili a quelli delle comuni infezioni respiratorie, a parte nelle persone con più patologie ed anziane, come succede tra l’altro con l’influenza, che ogni anno causa la morte di alcune migliaia di pazienti. Probabilmente quest’anno ci vaccineremo prima per l’influenza e lo faremo anche nei bambini, che la trasmettono più degli altri gruppi di età.

SE IL PROBLEMA SONO GLI ASINTOMATICI, COME SI FA A TROVARLI?

Mentre chi è ammalato è facilmente riconoscibile e viene isolato, gli asintomatici possono trasmettere lo stesso il virus, ma non essere sospettati. All’inizio dell’epidemia in Lombardia si è visto che ogni ammalato poteva infettare 3-4 persone e tra questi il 40% erano asintomatici. Gli asintomatici possono essere individuati con il tampone fatto “a tappeto”, cioè su larghi strati della popolazione e –speriamo presto- con i test sul sangue. L’isolamento di queste persone finchè non risulteranno negative al tampone e il riconoscimento dei contatti costituiranno il caposaldo della fase 2.

CHI E’ VACCINATO PER L’INFLUENZA SI AMMALA DI MENO DI CORONA?

Sembra di sì, non si sa il motivo, forse perché i 2 tipi di virus hanno la stessa via d’entrata e utilizzano dei sistemi in parte comuni per aggredire le cellule respiratorie. Un’altra spiegazione potrebbe essere data dalla maggiore risposta anticorpale in chi è vaccinato per l’influenza. Queste sono ipotesi, che vanno confermate dalle ricerche che sono attualmente in corso e che giustificherebbero una maggiore proposta per la vaccinazione antinfluenzale non solo negli adulti (v. sopra).

L’USO DEGLI ANTICORPI DEI PAZIENTI GUARITI POTREBBE ESSERE UNA VALIDA TERAPIA?

Questa terapia ogni tanto viene proposta, soprattutto dai medici cinesi, ma mancano studi scientifici sicuri, anche perché potrebbe avere degli effetti collaterali non lievi. Bisogna anche considerare che nei casi gravi la malattia dipende più dall’esagerata risposta del nostro organismo, che tenta di difendersi, che dal virus in se stesso, causando alla fine più danni che benefici.

PERCH È I MASCHI SONO PIÙ COLPITI DELLE FEMMINE?

Si sono trovate delle spiegazioni legate a fattori ormonali (il testosterone favorirebbe l’ingresso nelle cellule), al fatto che i maschi fumano di più e che hanno la pressione arteriosa più alta. Alcuni ricercatore indiani e americani hanno dimostrato invece che i testicoli, a differenza delle ovaie, posseggono un recettore chiamato ACE2, che il virus utilizza per invadere le cellule. Ne conseguirebbe che ci sarebbe anche una via di trasmissione attraverso il liquido seminale, ipotesi non confermata. Un’altra ipotesi è che il virus prolificherebbe nei testicoli, dove sarebbe più protetto, rispetto ad al altre parti del corpo. Tutte queste ipotesi andranno confermate da studi scientifici di lungo respiro.