EMERGENZA CORONAVIRUS

Coronavirus: la triade del rischio

Proseguiamo con le nostre informazioni settimanali: anche con il trentesimo aggiornamento forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti, per esempio usando il termine Corona invece di Covid-19, anche se sarebbe più scientifico, ma potrebbe ingenerare confusione in chi non si occupa di problemi sanitari. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare.

Per chi lo desiderasse, giovedì 17 novembre, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del Coronavirus. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli in anticipo all’indirizzo e-mail: studio@mariocanciani.com

PERCHÉ IN GERMANIA SI MUORE DI MENO?

A metà novembre, ultimo comunicato ufficiale, la mortalità in Italia è di 3,5 decessi ogni 100 ammalati e di 1,5 in Germania. Si era dato importanza all’età della popolazione, ma poi si è visto che la differenza è minima; sembra invece che il fattore principale sia costituito dalla disponibilità dei posti letto in ospedale e in terapia intensiva e dalla distribuzione dei distretti sanitari, i quali sono presenti capillarmente sul territorio e sono utili per i primi interventi e per tracciare i contagi. Mentre da noi il numero è irrisorio, in Germania a maggio ci lavoravano 17.000 persone, salite a 23.000 ad agosto, in previsione della seconda ondata. Inoltre il tracciamento dei contagi, basato anche sull’App del governo e sul numero elevato di tamponi, insieme a maggiori risorse alla sanità, che ora sono arrivate al 12% del Pil, contro l’8,7% dell’Italia, spiegano questa grossa differenza.

SONO ALLERGICA. SONO A RISCHIO PER FARE IL VACCINO?

Gli allergici presentano una ipereattività generalizzata dei tessuti, legata alla maggiore liberazione dei mediatori, in particolare Istamina, con maggiore frequenza di reazioni sulla cute e in altri tessuti. I colleghi inglesi hanno già segnalato alcune reazioni al vaccino, più evidenti negli allergici, però tutte di lieve entità. In Italia immediatamente si sono scatenate delle prese di posizione contro il vaccino, senza fondamento scientifico, che non ne inficia la validità e le indicazioni. Ora bisogna attendere delle valutazioni a più lungo termine, ma credo che il problema si possa superare con la somministrazione di un banale antistaminico poco prima del vaccino.

PERCHÉ C’È UNA RIVALUTAZIONE DELL’ASPIRINA?

Mentre i primi studi indicavano un maggior rischio di infezione in chi assumeva antinfiammatori, successive valutazioni non hanno confermato il dato e gli ultimi studi evidenziano addirittura un vantaggio, nel senso che l’aspirina diminuisce l’infiammazione cellulare, fluidifica il sangue, previene la formazione di trombi che occludono i vasi sanguigni con successivi danni alle cellule. Ricordo che i danni maggiori da Corona si verificano per le conseguenze della nostra risposta immunitaria al virus.

QUALE POTREBBE ESSERE UNA SCALETTA DEI FARMACI DA ASSUMERE A CASA?

 Ogni terapia va adattata al singolo caso, valutando lo stato del paziente ed eventuali patologie sottostanti, come ipertensione, diabete, obesità, malattie croniche e tumorali. Dato il sovraccarico attuale dei servizi sanitari, una possibile scaletta potrebbe essere: partire con l’aspirina per combattere malessere generale e febbre; passare poi al cortisone se non vi fosse un miglioramento e all’ossigeno se la saturazione arteriosa calasse sotto il 94%. Come ultimo farmaco, ma sempre dopo attenta valutazione medica, si può passare all’Eparina sottocutanea, che serve a fluidificare il sangue.

PERCHÉ LE FESTE NATALIZIE SONO PERICOLOSE?

Per una serie di motivi: spazi ristretti; assenza di mascherina quando si mangia o si è in casa; scarso ricambio d’aria; ricongiungimento familiare con persone provenienti da altre zone; spesso presenza di bambini i quali infettano molto di più degli adulti. Una simulazione tedesca ha dimostrato che in assenza di misure preventive se 5 persone stanno assieme in una stanza per 5 ore, ne vengono contagiate 2; se nella stessa stanza ci sono 9 persone – come spesso avviene a Natale – alla fine vengono contagiati tutti i commensali.

CI SONO DIFFERENZE DI PROTEZIONE TRA LE DIVERSE MASCHERINE?

Sempre con una simulazione di più persone presenti in una stanza, la protezione con una mascherina di stoffa è del 35%, con una chirurgica (quella azzurra) del 68%, con una FFP2 (quella con l’incavo del naso) del 90%. È difficile che in una stanza si indossi una mascherina specie se si sta mangiando o se il volume dell’eloquio è elevato, per cui bisogna alzare il tono della voce, aumentando così l’eliminazione delle gocce di saliva, sia come numero sia per la maggiore distanza che esse raggiungono.

COS’È LA TRIADE DEL RISCHIO?

Il rischio di infettarsi da Corona dipende essenzialmente da 3 variabili: la carica virale del contagiante, il tempo di contatto e i dispositivi di protezione adottati. A questi aggiungerei il ricambio d’aria, che secondo me viene sottovalutato ma ha grande importanza perché riesce a modificare tutti i 3 parametri precedenti. Il maggior rischio di infezione lo si corre in famiglia perché non si adottano i dispositivi di protezione, ci si lava di meno le mani e c’è un maggiore tempo di contatto in ambiti ristretti, spesso senza ricambio d’aria.