EMERGENZA CORONAVIRUS

Coronavirus, dalla pandemia all’endemia

SESSANTUNESIMO COMUNICATO

Questi comunicati, che pubblichiamo da 2 anni, dapprima a cadenza settimanale e ora mensile, cercano di rispondere alle domandi più frequenti che ci vengono poste. Forniremo notizie pratiche sull’infezione, basate su studi scientifici rigorosi. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, giovedì 7 aprile alle ore 21.00, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 12. Si parlerà anche di diagnosi e terapia di altre malattie respiratorie, con dimostrazione pratica. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com.

COSA SIGNIFICA CORONAVIRUS ENDEMICO?
Significa che il coronavirus è presente in permanenza in una determinata zona e popolazione. Ogni tanto si possono verificare delle riaccensioni, ma di solito sono meno pericolose e diffusive di quelle che abbiamo sperimentato finora.  È quindi una situazione meno allarmante rispetto a quella della pandemia, dove una nuova malattia si diffonde velocemente in tutto il pianeta coinvolgendo buona parte della sua popolazione. Per esempio, l’influenza è diventata endemica dopo la pandemia del 1918-19.

PERCHÈ NONOSTANTE L’AUMENTO DEI VACCINATI, IL VIRUS CONTINUA A DIFFONDERSI?
Anche se la gran parte degli italiani è stata vaccinata, il problema è dato dalle persone non ancora vaccinate (tra adulti e bambini, circa 6 milioni), dal calo della protezione dei vaccini e dalle mutazioni del virus. A tutto questo si aggiunge il calo delle misure preventive a cui stiamo assistendo ultimamente.

ABBIAMO PROVE CHE IL COVID CAUSI ALTERAZIONI CEREBRALI?
Uno studio inglese ha valutato TAC e Risonanze del cervello in 800 pazienti prima e dopo aver contratto il Covid: è stata notata una perdita di materia grigia dieci volte superiore a chi non aveva avuto la malattia. Risultati più o meno simili si no avuti in uno studio cinese.

 COSA SI SA SULLA VARIANTE OMICRON?
Attualmente in Italia quasi tutti i casi di Covid sono causati dalla variante omicron e metà alla sottovariante BA.2, che è più contagiosa e che potrebbe aver contribuito al rialzo dei casi di queste ultime settimane sia in Italia, sia in molti altri Paesi.

SERVE LA QUARTA DOSE DI VACCINO? Anche in questo caso è Israele a rispondere a questa domanda: 300 operatori sanitari che avevano ricevuto il vaccino Pfizer o Moderna a distanza di 4 mesi dalla terza dose, hanno mostrato che gli anticorpi risalivano del 30%, ma che tali operatori continuavano ad infettarsi, senza però avere forme gravi. Un altro studio israeliano su oltre un milione di vaccinati ultrasessantenni con la quarta dose, ha dimostrato che il rischio di infettarsi era dimezzato e il rischio di contrarre una forma grave calava di 4 volte rispetto a chi aveva assunto solo 3 dosi.

PERCHÈ I BAMBINI DEVO ESSERE VACCINATI?
Anche se i bambini hanno forma più lievi, non si sa cosa succederà nel tempo, in un sistema immunitario in formazione, per cui il vaccino è altamente raccomandato, tanto più che ora i non vaccinati sono il bersaglio preferito dal virus. Inoltre, vaccinare i bambini significa proteggere gli adulti con cui essi vengono a contatto, soprattutto se a rischio (anziani, pazienti con patologie croniche, …).

PERCHÈ LE VARIANTI SONO PIÙ CONTAGIOSE DELLA VERSIONE ORIGINALE?
Ne abbiamo già parlato, le varianti sono un errore del Corona e per ogni variante emergente miliardi di particelle virali muoiono. Le varianti sono più contagiose perché per sopravvivere devono resistere agli anticorpi che abbiamo prodotto in precedenza. Per fare un esempio la variante Alfa è del 30% più contagiosa della originale, la Beta del 50%, la Delta del 60%, Omicron del 70%, Omicron 2 30% più di Omicron 1.