EMERGENZA CORONAVIRUSIn primo piano

Coronavirus, il cerchio si chiude?

Con questo diciottesimo report terminiamo i nostri appuntamenti settimanali basati sulle vostre domande, confidando che l’epidemia continui a diminuire. I report verranno ripresi qualora ci fossero delle novità rilevanti o ricevessimo molte richieste di spiegazioni. Come detto per tutti i report, anche in quest’ultimo caso quanto scritto non vuole andare a sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo a consultare e a seguire.

COME MAI IL CORONA CAUSA ANCHE PROBLEMI NEUROLOGICI?

I maggiori danni si hanno a livello respiratorio, ma secondo uno studio inglese anche quelli nervosi non sono rari e possono essere causati dal virus stesso o dalla nostra risposta immunitaria, che amplifica le lesioni. Su 125 pazienti studiati, 57 avevano avuto un’ischemia cerebrale (la chiusura di un’arteria), 10 delle psicosi (alterazioni del comportamento e della percezione), 6 demenza (perdita o diminuzione delle funzioni cerebrali). Le ultime due alterazioni sarebbero la conseguenza dell’encefalite, cioè la lesione diretta da parte del Corona.

PULIZIE DI STRADE, MARCIAPIEDI E SUPERFICI: SONO UTILI?

Se c’era qualche dubbio su tale pratica, ora l’OMS lo ha tolto, dichiarando che sono poco utili, aumentando tra l’altro l’inquinamento atmosferico e provocando dei danni alle superfici dove sono spruzzati. Su questo tema ci eravamo già pronunciati diversi mesi fa, quando tale pratica era stata eseguita a Udine, con un esborso comunale di 40.000 €.

PERCHÈ SI PARLA TANTO DI REGIONALIZZAZIONE DEL CORONA?

Si è visto che la diffusione del Corona non segue i confini statali ma, nell’ambito dello stesso stato, possiamo riconoscere delle regioni più o meno colpite. Uno studio scientifico ha dimostrato che suddividendo l’Europa in regioni, 50 di esse hanno avuto la metà dei morti, con 200.000 in più dell’atteso. In Italia, oltre alla Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo ha fatto registrare un + 350% di morti rispetto all’atteso.

SE GLI ANIMALI NON TRASMETTONO IL CORONA, PERCHÈ CI SONO TANTI CASI NEI MATTATOI?

Anche in questo caso gli animali non c’entrano, casomai sono stati infettati dagli addetti. Nel più grande mattatoio della Germania si è visto che l’infezione era stata trasmessa in mensa o nei dormitori, occupati per la maggior parte da manodopera proveniente dall’Est Europa.

PERCHÈ SI STANNO RIVEDENDO I CRITERI PER USCIRE DALLA QUARANTENA?

 Anche se in Italia continua ad essere necessario il doppio tampone negativo a distanza di almeno 24 ore, in diversi stati tra cui Inghilterra, Germania, Francia e Svizzera e secondo un comunicato OMS, è più affidabile il criterio clinico. Per i pazienti con sintomisi può tornare in comunità 13 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, dei quali gli ultimi 3 senza sintomi; per i pazienti senza sintomi 10 giorni, anche se avevano il tampone positivo. Questo cambiamento di comportamento trova spiegazione nel fatto che il tampone può risultare positivo anche se non c’è più infezione, perché rileva la presenza di virus morti e dal fatto che dopo 9 giorni dall’insorgenza dei sintomi il virus non è più attivo.

ALLO STATO ATTUALE DELLE RICERCHE QUALI SONO I DUBBI CHE CI RESTANO SUL CORONA?

A dire il vero, più si va avanti e più dubbi compaiono, nel senso che si rivedono completamente criteri diagnostici e terapeutici, come succede normalmente in medicina, dove non esistono dogmi. Un dubbio non ancora risolto è che non si capisce perché ci siano tanti asintomatici e perché, dopo aver raggiunto una soglia critica, l’epidemia riparta. Una risposta potrebbe essere data dal fatto che il virus non è molto aggressivo, quindi “risparmia” le sue vittime, le quali contribuiscono a tenerlo in vita. Se il virus fosse più aggressivo eliminerebbe subito i contagiati e questi non lo trasmetterebbero più ad altre persone.

IN TEORIA GLI ANZIANI, AVENDO AVUTO PIU’ CONTATTI CON LE MALATTIE, NON DOVREBBERO AMMALARSI DI MENO DEI GIOVANI?

A parte che l’attuale Corona – Covid19 – ha appena fatto il salto di specie e quindi sono poche le persone che hanno sviluppato anticorpi contro di lui, con l’aumento dell’età i linfociti (una branca dei globuli bianchi attivi specialmente contro i virus) diventano meno efficienti e paradossalmente generano uno stato di infiammazione cronica che danneggia i tessuti dell’organismo più che l’infezione stessa e che è responsabile delle gravi lesioni ai polmoni e agli altri organi.