EMERGENZA CORONAVIRUS

Sindemia, tamponi e vaccini: evoluzione del Corona

Anche in questo trentatreesimo aggiornamento settimanale forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Poiché abbiamo visto che sempre più persone usano la terminologia esatta, nel nuovo anno andremo via via ad utilizzare maggiormente i termini corretti, cioè useremo ad esempio più spesso il termine SARS-CoV-2 invece di Corona e COVID-19 per indicare la malattia. Ricordiamo come sempre che il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quello della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare.

Per chi lo desiderasse, giovedì 14 gennaio, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del Coronavirus. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli anticipatamente a: studio@mariocanciani.com

COSA SI INTENDE PER “INDICE 250”?

Abbandonati i 21 criteri che prendevano in considerazione l’epidemia nelle varie Regioni, ora l’Istituto Superiore di Sanità ha proposto questo indice: se l’incidenza settimanale supera i 250 casi ogni 100.000 abitanti, la Regione passa in zona rossa. Sembra che questo parametro sia più pratico e fotografi in modo più attendibile la realtà regionale, perché gli indici precedenti si riferivano alle settimane passate. Mentre nelle scorse settimane tale indice in FVG era inferiore ai 250, ora è salito a 409, a causa delle liberalizzazioni natalizie.

IL CORONAVIRUS HA BOCCATO IL VIRUS DELL’INFLUENZA?

Il calo dell’influenza che stiamo registrando non dipende da un antagonismo tra i due virus ma dal fatto che le misure che stiamo attuando per la prevenzione della Covid19 – mascherine, lavaggio delle mani, distanziamento, divieto degli assembramenti, … – funzionano anche per l’influenza. Bisogna dire che, a causa della pandemia, è calata l’attività dei “medici sentinella”, quelli che ogni settimana spediscono al Ministero i casi riscontrati, per cui i numeri dell’influenza potrebbero essere maggiori, ma comunque sempre minori degli scorsi anni. Da non dimenticare anche l’aumento dei vaccinati per l’influenza.

QUANDO SI DOVREBBE ESEGUIRE IL TAMPONE?

Distinguiamo due tipi di tamponi: quelli soliti, cosiddetti molecolari, che riconoscono il codice genetico del virus e quelli antigenici, chiamati rapidi, che riconoscono le proteine prodotte dal virus. Il primo, è il più attendibile, però i test rapidi sono diventati sempre più affidabili e sempre più prescritti perché come dice la parola richiedono meno tempo per essere processati. In caso di una persona con sintomi sospetti, va fatto subito ed entro 5 giorni il tampone molecolare; se risultasse negativo va ripetuto oppure fatto il test rapido dopo 2-4 giorni. Qualora invece non ci siano sintomi ma c’è stato un contatto con un ammalato, va fatto il test rapido 3-7 giorni dopo il contatto. Naturalmente in entrambi i casi vanno mantenuti isolamento o quarantena finché il tampone non risulti negativo.

COS’È LA SINDROME INFIAMMATORIA MULTISISTEMICA?

Èuna complicanza della Covid19, si verifica principalmente nei bambini, 4-6 settimane dopo aver contratto il virus ed è caratterizzata da febbre alta, dolori muscolari, cefalea, congiuntivite, dolori addominali con diarrea. La prima diagnosi di solito è di appendicite, poi si è visto che sono infiammati tutti gli organi interni, in particolare cuore, reni e pancreas. Grazie ai farmaci biologici utilizzati nelle malattie reumatiche, diversi pazienti che non rispondevano a nessuna delle terapie abituali ora sono guariti. Ne avevamo già parlato alcuni mesi fa, quando era stata inquadrata come variante della malattia di Kawasaki, ma poi si è visto che pur essendo simile, è una cosa a sé stante.

LE VARIANTI DEL CORONA (SARS COV-2) NON RISCHIANO DI RENDERE INEFFICACE IL VACCINO?

Uno dei vantaggi dei vaccini a RNAm, cioè che utilizzano un piccolo pezzo di materiale genetico, consiste nella possibilità di modificare in poche settimane, la sola parte dell’RNA mutato, senza dover rifare sia tutto il vaccino, sia tutte le pratiche sanitarie di validazione (test sugli animali, sui volontari, sugli ammalati, …).

COSA SI INTENDE PER “SINDEMIA”?

Il termine è stato coniato dalla rivista “The Lancet”, una delle più prestigiose al mondo, e deriva dall’unione delle parole sindrome e pandemia, per indicare la coesistenza della pandemia con le patologie croniche che vengono aggravate sia direttamente dal virus, sia perché le altre patologie passano in second’ordine. Ai danni sulla salute fisica vanno aggiunti quelli sulla salute mentale derivanti da situazioni familiari difficili, perdita del lavoro, conflitti e la perdita delle abituali occasioni e reti di sostegno e socializzazione, come la scuola, che spesso rappresenta l’unico pasto equilibrato della giornata.

IL CORONAVIRUS DIVENTERÀ ENDEMICO?

Come gli altri 4 Coronavirus umani, il SARS-CoV-2 conviverà con noi, soprattutto nelle popolazioni più a rischio, come gli anziani. Ciò succederà per le continue mutazioni che il virus subirà nel corso del tempo, che come abbiamo già detto sono del tutto casuali, frutto di un errore del codice genetico. Finché non si arriverà a una probabile simbiosi, che potrebbe richiedere parecchio tempo, dobbiamo continuare almeno per qualche anno con i vaccini e le misure di distanziamento sociale.