EMERGENZA CORONAVIRUS

Covid di Neanderthal

Anche in questo trentacinquesimo aggiornamento settimanale forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Poiché abbiamo visto che sempre più persone usano la terminologia esatta, iniziamo il nuovo anno con i termini corretti cioè useremo il termine SARS-CoV-2 invece di Corona e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare.

Per chi lo desiderasse, giovedì 28 gennaio, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di asma, allergie e Coronavirus. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

SONO ASMATICA E INCINTA. POSSO VACCINARMI?  

Anche se le donne in gravidanza non sono state incluse nelle prove di valutazione dei vaccini Pfizer e Moderna, gli studi sugli animali non hanno evidenziato danni all’ embrione o al feto. Inoltre, nei casi in cui è somministrato il vaccino a donne che non sapevano di essere incinte, finora non si sono notati problemi.  Secondo le raccomandazioni delle maggiori associazioni mediche dei ginecologi ed ostetrici, il vaccino viene raccomandato alle gravide con età uguale o superiore a 35 anni, affette da asma, diabete e ipertensione, appartenenti a etnia nera o minoranze etniche e alle operatrici sanitarie. Il vaccino non è incompatibile con altre vaccinazioni e non è indicato di eseguire un test di gravidanza prima della vaccinazione. In ogni caso, tutte le associazioni mediche consigliano di avere prima un colloquio con il proprio ginecologo.

QUANTO PROTEGGE IL VACCINO?

Una ricerca israeliana ha messo a confronto due gruppi di 200mila ultra sessantenni: il primo aveva ricevuto almeno una dose, mentre il secondo non era stato ancora vaccinato. L’incidenza di nuovi casi positivi nei due gruppi è rimasta pressoché invariata nei primi 12 giorni, mentre a partire dal tredicesimo giorno sono emerse le prime differenze. Già al giorno 14 l’incidenza di nuovi casi positivi tra i vaccinati era diminuita di un terzo rispetto all’altro gruppo.

IL VACCINO RIDUCE IL RISCHIO DI CONTAGIO?

La stessa ricerca, anche se preliminare, ha evidenziato che il gruppo dei vaccinati ha contagiato di meno rispetto a chi non era vaccinato. Non abbiamo ancora delle cifre, che verranno consegnate nelle prossime settimane, ma penso che possiamo essere ottimisti anche su questo versante. Israele sta fornendo dati interessanti perché in un solo mese sono riusciti a vaccinare un quarto della popolazione.

PERCHÉ C’É UN RITARDO NELLA CONSEGNA DEI VACCINI?

Io posso rispondere leggendo quelli che sono i comunicati delle ditte produttrici, le quali hanno affermato che si tratta di un adattamento industriale all’enorme richiesta di vaccini. Dispiace che questi problemi siano venuti fuori dopo che era stato firmato il contratto di acquisto. Bisogna anche dire che un vaccino è un prodotto biologico, “vivo” e per questo richiede tutte quelle norme di conservazione; non è come con i farmaci abituali che possono essere “stampati” in miliardi di dosi, in serie.

QUAL É IL MIGLIOR MODO DI PROTEGGERSI VIAGGIANDO IN AUTO?

Mentre c’erano tanti studi su aerei, treni e autobus, uno studio sull’auto mancava. Dei ricercatori americani della Brown University attraverso una simulazione, hanno visto che è essenziale mantenere un continuo ricircolo d’aria. Pur indossando le mascherine, con i finestrini chiusi, il 10% delle particelle emesse con il respiro da un occupante raggiunge gli altri. Con tutti i finestrini aperti tale percentuale si riduce a 0,2-2%. Siccome siamo in inverno e non si possono tenere tutti i finestrini aperti, si è visto che aprendo quelli opposti (per esempio l’anteriore destro e il posteriore sinistro) si crea una barriera d’aria trasversale, che riduce di molto la trasmissione del virus.

CHE SENSO HA UN DIURETICO NELLA CURA DELLA COVID-19?

Ricercatori delle università di Bari e Roma hanno proposto l’uso di un diuretico, l’acido etacrinico usato nella cura dell’ipertensione, che agirebbe su un enzima del virus, bloccando la formazione di nuove particelle virali nelle cellule infettate. Dalla sperimentazione sulle cellule, ora si è passati a quella sugli ammalati. Speriamo che questa sia un’ulteriore arma in nostro possesso.

NEANDERTAL E COVID. CHE LEGAME?

Una ricerca dell’Università di Verona ha dimostrato che chi ha ereditato i geni dei Neandertal è più a rischio di sviluppare una forma più grave di Covid-19. Questi geni interessano il 14% della popolazione e sono stati ereditati circa 50.000 anni fa. Il dato è importante perché si aggiunge ai già noti fattori di rischio (età, patologie in atto, sesso maschile) e permetterà di concentrarsi maggiormente sulle persone più soggette a complicanze.