Coronavirus, in vacanza col vaccino?
Anche in questo cinquantaduesimo aggiornamento settimanale forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, giovedì 27 maggio, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà anche di rinite e di malattie allergiche. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti può mandarli anticipatamente a: studio@mariocanciani.com.
SE I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI SI AMMALANO DI MENO, PERCHÉ VACCINARLI?
Le ragioni sono rappresentate da: (1) proteggere non tanto loro stessi, quanto chi sta intorno, soprattutto i nonni e le persone con patologie; (2) raggiungere l’immunità di gregge, che dovrebbe scattare con il 70% della popolazione vaccinata; (3) impedire il sorgere di nuove varianti. Più circola il virus, più è facile che emergano delle varianti, cosa che non succede se siamo tutti o quasi vaccinati e interrompiamo la catena della propagazione.
DOVE VERRANNO ESEGUITE LE VACCINAZIONI PER BAMBINI E ADOLESCENTI?
Se ne sta discutendo, però sembra che stia emergendo la proposta di vaccinarli presso i pediatri di famiglia. Questo permetterebbe di aumentare anche le vaccinazioni contro Papillomavirus e meningite. Mentre la prima vaccinazione è utile nella prevenzione del cancro dell’utero nella domma matura, la seconda colpisce soprattutto gli adolescenti.
CI VACCINEREMO IN VACANZA?
Chi dovrà eseguire la seconda dose del vaccino dovrà adeguare le proprie ferie a questa scadenza. L’ipotesi della vaccinazione in vacanza al momento è poco percorribile, a meno che non si resti nella stessa Regione, sia perché le vaccinazioni sono in carico alle singole regioni, sia perché i quantitativi distribuiti dal Ministero dipendono dai residenti nella Regione stessa. Se per es. una stazione balneare passa dai 10.000 residenti in inverno ai 100.000 in estate, essa avrà a disposizioni le dosi per i soli residenti invernali. Alcune Regioni, come il Veneto, hanno promesso la seconda dose a tutti i turisti che la richiederanno, ma vedremo come andrà a finire.
SI PUÒ FARE UN VACCINO DIVERSO NELLE DUE DOSI?
Avevamo già detto che non ci sono problemi; dopo lo studio britannico, ora ne è uscito uno spagnolo ed entrambi hanno evidenziato che fare una prima dose con AstraZeneca e il richiamo con Pfizer o Moderna fornirebbe una risposta anticorpale maggiore rispetto allo stesso vaccino iniziale. Questo permetterebbe anche di vincere le resistenze in chi non vuole fare il richiamo con AstraZeneca e di ampliare l’offerta dei vaccini durante le vacanze estive, visto che Pfizer può essere somministrato tra le 8 e 12 settimane dopo la prima dose, mentre AstraZeneca dopo 3 mesi.
DOVE È NATO IL COVID-19?
Causa anche la scarsa disponibilità a collaborare da parte delle autorità cinesi, fin dall’inizio dell’epidemia ha girato l’ipotesi “complottista”, cioè che la Cina avesse diffuso di proposito il virus, per mettere in ginocchio l’occidente. Un’altra ipotesi è che questo virus sia sfuggito di mano in un laboratorio e proprio a Wuhan c’è uno dei più grandi laboratori mondiali per lo studio dei virus. Credo che la prima ipotesi sia poco credibile, la seconda potrebbe avere una qualche ragione. Per ora, l’ipotesi di un salto di specie dal pipistrello all’uomo tramite il pangolino resta la più attendibile.
I QUADRI RADIOLOGICI DA COVID SONO COMPARABILI?
Non solo i medici, ma anche i radiologi hanno dovuto adeguarsi alle conoscenze causate dalla nuova malattia, perché si è assistito a una proliferazione di nuove descrizioni e di nuovi termini, con descrizioni difficilmente comparabili tra diversi radiologi. Per ovviare a questo problema, si è puntato sull’intelligenza artificiale, cioè istruire i computer a riconoscere le immagini radiologiche. Con questo sistema i radiologi hanno aumentato le loro qualità descrittive in percentuali variabili tra l’11 e 15%. Nel nostro piccolo, anche noi abbiamo utilizzato l’intelligenza artificiale per porre diagnosi di Covid utilizzando un apparecchio concepito da Eurotech, che permette di riconoscere il Coronavirus respirando per una decina di secondi dentro lo strumento, tutto “made in Friuli”.
COME SI SPIEGA IL CALO DEI SUICIDI VERIFICATOSI IN ITALIA E IN DIVERSI PAESI?
Già dall’inizio del primo lockdown si era ipotizzato che le misure restrittive – la solitudine, i lutti, la malattia invalidante, il calo del lavoro, le violenze domestiche – avrebbero portato a un aumento dei suicidi, cosa che non è successa, anzi si è verificato l’opposto e in Italia sono diminuiti del 25%. Per ora non si trova una spiegazione razionale, ma si pensa che i fattori proteggenti siano rappresentati dalle misure di protezione sociale come il sostegno economico, il blocco dei licenziamenti e il rafforzamento dei servizi sociali e di salute mentale.