Covid,il miracolo cubano
Questi comunicati, che pubblichiamo da oltre un anno, dapprima a cadenza settimanale e ora mensile, cercano di rispondere alle domandi più frequenti che ci vengono poste. Forniamo notizie pratiche sull’infezione, basate su studi scientifici rigorosi. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, giovedì 3 febbraio alle ore 21.00, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110. Si parlerà anche di diagnosi e terapia di altre malattie respiratorie, con dimostrazione pratica. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com.
COSA S’INTENDE PER “EFFETTO NOCEBO” E COSA C’ENTRA CON IL COVID?
La maggior parte delle persone conosce l’effetto placebo, cioè il benessere che compare anche dopo aver assunto dei farmaci che non contengono nulla, come amido o soluzione fisiologica, cioè acqua e sale. All’opposto esiste anche l’effetto nocebo, cioè un malessere che compare dopo aver assunto dei falsi “farmaci”. La prestigiosa rivista americana JAMA ha appena pubblicato un lavoro eseguito su 50.000 soggetti, il 75% dei quali ha presentato cefalea, stanchezza, dolore al braccio, dopo aver assunto della semplice soluzione fisiologica. Conoscevamo già questo effetto, ma non testato su così tanti soggetti, per cui ha grande valore anche per spiegare i sintomi che certe persone presentano dopo la somministrazione del vaccino antiCovid, senza una spiegazione scientifica.
COS’È “OMICRON 2”?
Si tratta di una submutazione della variante omicron, legata a una piccola variazione del coronavirus, che è stata trovata in Danimarca, che è più contagiosa della variante originale, ma dà meno sintomi, meno casi gravi e sembra essere coperta dai vaccini attualmente in uso.
PERCHÈ NON SI FA PIÙ IL VACCINO ASTRA ZENECA?
Sia perché non riconosce le ultima varianti (Omicron e Delta), sia perché ha dato degli effetti collaterali non trascurabili, come trombosi in una percentuale non piccola di soggetti. Lo stesso problema si è verificato con l’altro vaccino simile, il Johnson&Johnson, che tra l’altro sarebbe più comodo perché si somministra in una sola dose.
CHE DIFFERENZA C’È TRA IMMUNITÀ DA VACCINO E IMMUNITÀ DA COVID?
La prima è più efficace e più duratura perché quando il virus c’infetta, per vincere la battaglia cerca di deprimere le nostre difese immunitarie. Ecco perché si fanno i vaccini anche ai guariti dalla malattia, anche se in teoria non servirebbe, perché hanno già fabbricato gli anticorpi.
COS’È IL VACCINO NOVAVAX E COSA C’ENTRA CON LE FALENE?
È un vaccino proteico, tipo quello che facciamo da molti anni per prevenire la meningite da meningococco, prodotto utilizzando dei virus che infettano le falene, i quali producono molte proteine spike, che vengono poi assemblate con particelle sintetiche, alle quali si aggiunge la saponina, uno zucchero usato in fitoterapia. La protezione, anche contro le varianti, è del 90%. Non utilizza né DNA, né RNA, ha bassi costi di produzione, può essere conservato in un normale frigorifero, non sembra causare effetti collaterali, può essere adattato con maggiore facilità alle nuove varianti, verrà prodotto in India e potrebbe vincere le resistenze di molte persone dubbiose nei confronti degli altri vaccini.
PERCHÈ SI PARLA DI MIRACOLO CUBANO?
Nonostante la carenza di materie prime e l’embargo USA, i ricercatori cubani hanno sviluppato un loro vaccino proteico, hanno immunizzato il 93% della popolazione e quasi 2 milioni di bambini. Su 12 milioni di abitanti, ora ci sono 5 decessi e un centinaio di positivi al giorno. Il vaccino è proteico, simile a quello di antitetano e antidifterite e costa 6 €. Non è stato ancora validato dalle agenzie internazionali del farmaco.
COVID E DIABETE: CHE RELAZIONE?
Oltre al maggior rischio di contrarre una forma grave di Covid da parte dei diabetici, ora si è visto che il coronavirus, così come altri virus, può causare il diabete, sia perché scatena una tempesta immunitaria contro le cellule beta che producono l’insulina, sia perché lo stress legato all’infezione consuma la produzione di insulina da parte di queste cellule, però in pazienti che erano già al limite della produzione, quindi sarebbero diventati allergici lo stesso.