Gruppo europeo di speleoterapia
Per noi è stato un onore che il gruppo europeo di Speleoterapia, su segnalazione dei colleghi sloveni, ci abbia invitato a portare la nostra esperienza maturata in questi anni nelle ex miniere Raibl di Cave del Predil. Nel Carso moravo, a poca distanza da Brno, seconda città della Repubblica Ceca, si sono ritrovati i gruppi europei che da anni lavorano in questo campo e che provenivano da Cechia, Bielorussia, Polonia, Germania, Russia, Slovacchia e Ungheria, oltre a noi, che eravamo gli unici rappresentanti per l’Italia. I nostri dati, basati sulla valutazione di parametri clinici e laboratoristici molto sensibili come l’ossido nitrico esalato e sulla divisione casuale dei bambini ( con metodo statistico un gruppo veniva scelto per la speleoterapia e un altro faceva le normali attività) sono stati molto apprezzati da colleghi, che hanno deciso di introdurre questi test nelle loro valutazioni che per ora sono prevalentemente cliniche o limitate alla sola spirometria. Al termine del convegno è stata accettata la nostra proposta di eseguire uno studio multicentrico usando gli stessi parametri clinici e di laboratorio, in modo da avere un grosso numero di pazienti e aumentare così il valore della ricerca. I colleghi tedeschi hanno assicurato la partecipazione delle università di Monaco e di Giessen, che potrebbero gestire l’esecuzione degli esami di laboratorio e del microclima presente nelle singole stazioni speleoterapiche. Il congresso e soprattutto i contatti con i colleghi che hanno esperienza pluridecennale in questo campo ci hanno fornito diversi spunti per migliorare il nostro progetto sulla speleoterapia, che però deve essere supportato sul piano organizzativo e ambientale, visto che in questi 9 anni non si è fatto praticamente nulla, l’ambulatorio è rimasto sempre lo stesso, limitato ad un cunicolo con delle semplici sedie e l’attività si è basa sulla buona volontà di alcune persone. Poiché la popolazione sempre più si sta orientando verso pratiche non farmacologiche, nei prossimi anni ci attenderemo un aumento delle richieste di queste terapie, per cui dovremmo essere preparati ad esaudirle anche per un rilancio del turismo sanitario della nostra Regione.