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Coronavirus: ristoranti sì o no?

Anche in questo venticinquesimo aggiornamento forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti, per esempio useremo il termine Corona invece di quello più scientifico di SARS-CoV- 2 per il nuovo tipo di Virus e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni vanno sempre rispettate.

CHE RISCHIO C’È DI AMMALARSI AL RISTORANTE?

Il ristorante è un luogo di rischio, specie se al chiuso e senza ventilazione, perché per mangiare e bere ci togliamo la mascherina e spesso si parla a voce alta per coprire il rumore di fondo, aumentando così la dispersione delle secrezioni respiratorie. Da vari studi eseguiti nel mondo, è emerso che la cena in un ristorante non ventilato aumenta di 3 volte il rischio di prendere il Corona, rispetto a chi non ha cenato al ristorante.

COME POSSO SCEGLIERE UN RISTORANTE SICURO?

La scelta va data a quei ristoranti che permettano di mangiare all’aperto, che abbiano predisposto dei tavoli distanziati, che siano ben ventilati, che forniscano un menù di carta usa e getta o la possibilità di leggerlo online dal proprio smartphone. Il comportamento del cliente deve comprendere uso della mascherina quando si arriva e quando ci si alza, lavaggio delle mani all’ingresso, non scambiare i piatti con gli altri commensali, privilegiare carta di credito o bancomat. In questo momento diversi ristoranti si stanno attrezzando con delle stufe pensili per permettere ai clienti di mangiare all’aperto.

COME POSSO AUMENTARE LA VENTILAZIONE A CASA MIA?

Spesso ci si dimentica dell’utilità della ventilazione come mezzo di prevenzione, ma secondo noi è molto importante, non secondario a lavaggio delle mani e uso delle mascherine. Gli esperti consigliano di tenere il più possibile aperte finestre e porte, sentendo una piccola corrente d’aria, che non fa male al contrario di quello che si crede. Nella stagione fredda il ricambio avviene più velocemente, data la differenza di temperatura tra interno ed esterno, per cui si consiglia di aprire alternativamente le finestre delle stanze non occupate in quel momento oppure di adottare la “ventilazione incrociata”, che consiste nell’aprire le finestre ai lati opposti di una casa o di un appartamento, mantenendo aperte le porte interne della casa.

IL CONDIZIONATORE È PERICOLOSO?

Spesso si fa riferimento all’episodio cinese, in cui un commensale positivo che si trovava sul flusso d’aria del condizionatore, ha infettato 9 persone. Successivi studi non hanno riportato questo legame, perché la corrente d’aria generata dal condizionatore diluisce le particelle virali di eventuali persone infette. È importante che i condizionatori si trovino ad altezza adeguata, sotto il soffitto, siano trattati periodicamente con appositi spray e che le griglie siano lavate.

CI SI PUÒ AMMALARE DI NUOVO DI CORONA?

Anche se gli studi sono in evoluzione e quindi suscettibili di modifica, per ora possiamo dire che gli anticorpi durano circa 6 mesi, come succede per i Coronavirus che causano il comune raffreddore. Ci sono pochi casi documentati di reinfezione: in un uomo cinese la seconda infezione è stata lieve, mentre in un giovane americano è stata più grave della prima. Abbiamo bisogno di raccogliere più dati e di capire quali siano gli anticorpi proteggenti, per poter dare una risposta valida scientificamente.

CI SONO DEGLI STUDI CHE INDICANO IL GRADO DI EFFICACIA DELLE DIVERSE MISURE PREVENTIVE?

Cercherò di assumere in breve alcuni studi epidemiologici che usano termini e metodologie complessi. Raggruppando i vari studi fatti finora nel mondo, il numero di positivi ai tamponi, il numero degli ammalati, si sono creati degli indici multivariati i quali danno un peso ad ogni misura: con le sole raccomandazioni si diminuiscono gli ammalati del 3%, con un lockdown totale del 30%, adottando delle misure estensive nelle scuole (compresi trasporti e assembramenti prima e dopo), essi diminuiscono del 13%. Senza mascherina e ricambio d’aria un solo asintomatico riesce a infettare in poche ore tutti i partecipanti a una riunione familiare e tutti i clienti di un bar o ristorante di medie dimensioni; nel caso di un insegnante positivo e asintomatico in un’aula con 24 alunni tutti i bambini risulteranno infettati al termine di una giornata di scuola.

IL CORONA STA MUTANDO?

In Texas è stata appena isolata una nuova mutazione, che interessa quasi il 100% dei virus isolati in quello stato, mentre all’inizio della pandemia era il 60%. La mutazione è casuale, non si sa ancora se sia più contagiosa della sequenza originale; si è però visto che non complica in modo evidente le condizioni degli ammalati. Un altro lavoro scientifico, svolto nel Regno Unito, è meno benigno: la mutazione tenderebbe a facilitare la diffusione del virus, a provocare focolai più estesi e meno facilmente controllabili. Solo aumentando la numerosità degli studi potremmo dare delle risposte più attendibili.

ZOONOSI INVERSA E CORONA. DI COSA SI TRATTA?

Mentre per zoonosi si intende una malattia che si trasmette dall’animale all’uomo, in quella inversa succede l’opposto. La segnalazione viene dalla Danimarca, che è il secondo allevatore al mondo di visoni, i quali sono stati infettati dagli addetti al loro allevamento e hanno sviluppato una variante di Corona. Il dato è importante perché potrebbe rendere inefficaci gli anticorpi che abbiamo già fabbricato e quelli prodotti con il vaccino che si sta mettendo a punto. La Danimarca ha deciso di sopprimere 17 milioni di visoni.